Wednesday 4 February 2009

archivio (9) Il Nonno a Hong Kong III

Alla ricerca dell'espresso perduto.

Il nonno sa di cosa abbiamo bisogno...si e' comprato una di queste valige samsonite grandi, e l'ha riempita. Libri di storie e favole per le bimbe, cassette e dvd, in italiano. Due chili di paste di mandorla di Spinella. Cinque chili fra parmigiano, pecorino fresco e stagionato...un barattolo enorme di olive condite, di quelle assolutamente fantastiche...il caffe'....l'olio buono...wow wow wow...e un sacco di altri goodies...

...l'indomani mattina usciamo presto per portare le bambine all'angolo della strada dove si ferma lo scuolabus. Il nonno non sembra soffrire affatto di jetlag. Quando mi alzo lo trovo in cucina che sorveglia la caffettiera, mano sul fianco. 
Le bimbe sono carine nella loro uniforme di scuola, zainetto blu senza disegni (obbligatorio), calzettoni e codine. Quando arriva l'autobus e le bimbe se ne vanno, salutando dal finestrino, il nonno si gira e mi fa:
"andiamo a prendere il caffe' che mi devo fumare la sigaretta"
"non ci sono i bar qui, papa'"
"ma ci sara' il caffe' da qualche parte"
"sai, i cinesi bevono té"
"andiamo a fare un giro. c'e' di sicuro un bar"
...e si avvia a passo di marcia giu' per Electric Road.. 
sad.gif 
Lo seguo, tanto e' la direzione del mio ufficio...
Camminiamo fra la folla del mattino: bambini e ragazzi che vanno a scuola, uomini e donne che si affrettano al lavoro. Per strada, un continuo fiume di taxi rossi e autobus di tutti i tipi, compresi a due piani. Poche macchine private, come al solito. 
Il nonno guarda dentro i negozi, e mi spiega cosa vendono.
"vedi, questo e' un ristorante...ma la carne arrosto appesa fuori cosi? si sporca...non e' igienico...questo vende vestiti per donna...questo e' un ferramenta...questa e' una sala giochi...ah! ai miei tempi andavamo a giocare al biliardo...ora invece solo queste macchinette..."
"Si papa. Sai e' la strada che faccio per andare al lavoro questa"
"Ah si? bene bene"
Ad un certo punto gira in una traversina dove non sono mai entrato. Lo seguo.
"Papa' dove vai?"
"Seguimi! qui c'e' il caffe' "
"....."
Lavanderia, negozio per animali domestici con i cani in vetrina, altra lavanderia, riparazione televisori...poi l'insegna "Uncle Russ Coffee". Il nonno entra a passo di carica.
...e ci ha azzeccato. Un banco piccolino, una tavola calda per fare panini, due filippine sorridenti dietro il banco, e in un angolo, luccicante e avvolta dal vapore, la
macchina espressa.
Il nonno alza due dita, e sorridendo dice:
"Signorina! due espressi!!!"
"Wow papa'. Come hai fatto?"
"Ahaha l'odore caro mio!!! ho sentito l'odore dalla strada principale!!!"
Abbasso le orecchie, e sorrido. 
Il caffe' e' buono: la ragazza fa l'espresso nel bicchiere di carta ma ne fa scendere solo un dito, cremoso e profumato. 
"Uhmmm... ahhhh" 
"mmmmmmm" 
Facciamo rumori, gustiamo il caffe'. La signorina mi guarda, indica vagamente nella direzione del naso del nonno, poi il mio, e dice:
"Father?"
"Yes, yes, father...si vede, eh?" 
Lei squittisce deliziata e rapidamente mitraglia la collega con commenti in Tagalog, che io ovviamente non capisco affatto. Il nonno invece posa il bicchiere vuoto sul banco, e dice:
"Ottimo caffe'! Ha vissuto in Sicilia lei?"

***************

Il giorno dopo. Esco presto per andare al lavoro, lasciando tutti addormentati dopo il lungo lunedi' al mare. Esco dallo stabile, giro a sinistra e cammino sul marciapiede lungo i giardinetti. Raggi di sole fra i palazzi e nuvole sbiadite in alto nel cielo.
Come al solito la piazzetta fra gli alberi e' piena di anziani Hongkonghesi i quali, con grazia e fluidita', fanno il loro rituale
Tai Chi quotidiano. Rallento il passo per ammirarli: uomini e donne, quasi tutti con i capelli bianchi, sembrano danzare al rallentatore nei passi antichissimi di questa arte che comprende e fonde in una sola disciplina movimenti tipici della danza, della ginnastica, e del combattimento orientale. Lo scopo dichiarato e' di bilanciare lo yin e lo yiang, lo spirito e il corpo. Molto diffusa in questa parte del mondo, cio' che era in origine un'arte marziale costituisce oggi un comunissimo esercizio mattutino per persone di tutte le eta', ma specialmente per gli anziani e i pensionati. Rallento il passo, come faccio sempre. Come pigro 'dichiarato' ho una grande ammirazione per il Tai Chi. Uomini e donne, in semplici pigiami chiari e calzature morbide, lentamente e fluidamente attraversano la routine di 108 posizioni, fra le quali la cicogna bianca che apre le ali, la tigre va alla montagna, e lo strisciare basso come il serpente.  

Mentre sto per perdere di vista la piazzetta, vedo qualcosa di strano e mi fermo di colpo. Guardo meglio, strizzo gli occhi. Scuoto la testa lentamente. Non puo' essere. Attraverso la strada tenendomi dietro gli alberi per non disturbare il silenzio dei praticanti. In un angolo della piazzetta c'e' il nonno che fai 
Tai Chi. Riconosco il naso come il mio, gli occhiali, i capelli. Tutto il resto e' meravigliosamente estraneo. Si muove imitando alla meglio i cinesi intorno, e gli viene anche bene: allarga una gamba di lato, sposta il peso, gira il tronco (lentamente), muove le braccia come se danzasse, gira la testa. Il nonno, che pensavo fosse ancora a letto. Pantaloncini al ginocchio, sandali e maglietta, il nonno danza o forse si esercita, un mezzo sorriso di concentrazione all' angolo della bocca. Certo, e' un poco fuori sincronia, ma non conta, visto che ognuno segue il suo tempo e ritmo, e solo pochi lo fanno all'unisono. 

Rimango a guardare per un poco, da dietro le fronde basse, poi quando vedo che non ce la fa piu' a seguire, si raddrizza e mette le mani alla schiena mi allontano velocemente. Arrivato all'angolo getto un'ultima occhiata dietro di me. In piedi al sole sui gradini di ingresso ai giardinetti il nonno si accende una MS per riequilibrare un tale pieno di purezza mattutina, poi si mette una mano sul fianco, e si guarda il traffico su Electric Road.

***********

ring...ring...ring...
-hello
-hello papa'...c'e' il nonno che vuole speak con te...
-passamelo, ciccia. 
-pronto! 
-ah, ciao papa'. ti sei svegliato?
-mi ha svegliato tua figlia!
-ehm..ha fatto bene..sono quasi le 18...
-ma infatti. vieni a casa che dobbiamo uscire!
-uscire? e andare dove?
-a comprare accendini!
-accendini...?
-accendini. ho promesso ai miei amici che portero' accendini da Hong Kong!
-e quindi?
-e quindi ora tu mi accompagni a cercare un negozio dove vendono accendini!
-(sigh) si papa'...arrivo.

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