Wednesday 4 February 2009

archivio (25) Posting Under Influence I

(posting under influence)

crazy.gif mi sono svegliato alle cinque del mattino con un pessimo principio di mal di testa. Ruffino maledetto, col vermentino non sarebbe successo. Mi faccio il te'. Riempio il bolliacqua elettrico, prendo una delle tazze cinesi col coperchio che questa camera ha in dotazione, il mio barattolo di te' al gelsomino (foglie grezze con petali grezzi - te' da working class- costa poco...), metto un paio di pizzichi nella tazza, verso l'acqua prima che bolla e riesco a non fare disastri. Fatto.

Poi mi siedo e leggo il post sulle indiane, nel forum. Ah! Come sarebbe, 'che differenza fa'? Certo che c'e' differenza. Mondi, culture di differenza. Le indiane sono elegantissime nei loro sari di seta e sandali di pelle, quelle sposate hanno il cerchio d'oro o d'argento al secondo dito del piede. Spesso di pelle bianchissima (sopratutto al nord, lungo la valle dell'Indo), hanno il naso aquilino e gli occhi scuri ed espressivi. Sorridono e ridono e non temono la discussione o il confronto. 
Quelle del sud hanno la pelle piu' scura, sempre bellissima, priva di imperfezioni. Sono spesso magre e flessuose, hanno il bottone d'oro sul lato del naso quando sposate. La magliettina aderente a maniche corte che portano sotto il sari lascia scoperti ventre e una fetta di schiena, ogni tanto visibili quando alzano un braccio per prendere un documento dallo scaffale, o quando ad un matrimonio danzano come uccelli del paradiso avvolti in sete multicolori.

Le cinesi sono culovascio quasi tutte. Cioe', indipendentemente dall'altezza hanno il tronco quasi sempre piu' lungo delle gambe, e questo rovina l'effetto perche' avvicina il sedere ('culo') a terra ('vascio', basso) piu' del giusto. Ma a parte questo con le indiane non c'entrano niente. La prima cosa che noti e' la mancanza di espressivita' o emotivita' visibile: le cinesi si tengono le emozioni dentro, non le esternano come le indiane. Poi la stessa cura ed attenzione maniacale per la pelle bianca: si riparano dal sole con l'ombrello (gratificandolo cosi' della sua orginale funzione "che fa ombra"), non vanno al mare, spendono un capitale in prodotti e creme per la pelle. 
Vestono all'occidentale le cinesi moderne: per trovarne una con pantaloni e giacca di cotone trapunto a mano occorre andare lontano, nelle province dell'interno...comunque si vestano l'appena accennata curva dei piccoli seni sotto il tessuto delizia sempre lo sguardo. Ma occorre saper guardare senza farsi notare.  

Le libanesi non lo saprei: non ne conosco, non sono mai stato a Beirut. Saranno bellissime e diverse anch'esse. Spero che quando (se) tornero' in Italia ce ne siano molte, per deliziare i miei anni e occhi.
Shit. Di nuovo. Sono le....23:30 ora di Beijing (anche se qui siamo almeno tre fusi orari piu' vicino a voi, ma per motivi politici, tutta la Cina usa la stessa ora). Stasera la cena era offerta dall'equivalente locale dell'assessore regionale...il quale alla fine, microfono in mano faceva il karaoke, cantando canzoni cinesi, e lui e' un Kazako...mi avevano detto che le cose importanti si discutono durante il giorno ma si concludono a cena, ma solo ora capisco quanto questo qui sia vero. 21 persone, sala privata, tavolo rotondo cinese di tre metri almeno, sei camerieri/e, di cui almeno tre col solo compito di riempire i bicchieri. 
La mia collega di Taiyuan ha incontrato un locale, seduto al lato opposto del tavolo. Questi gli ha detto che avendo studiato nella stessa citta' ( a 2000 chilometri da qui) era in grado di dirle quali fossero le dieci attrazioni principali della citta' stessa. Una sfida che la collega ha prontamente accettato. Fra la confusione generale il tipo (mingherlino, uzbeko, capelli corti rossi, occhi azzurri, occhiali da Gramsci) e' riuscito a nominarne solo tre. Quindi la tipa (bassa, tacchi, vestito blu, capelli neri lunghi, bocca a cuore, viso mongolo) gli ha annunciato che avrebbe dovuto bere sette bicchieri per compensare, e che lei li avrebbe combattuti uno per uno. Lui birra, lei vino rosso. La sfida e' durata almeno un'ora, i camerieri complici pronti a riempire i bicchieri. E ogni bicchiere occorre tracannarlo, non si accettano sorseggi. Al quinto bicchiere lui era completamente andato, ha rovesciato il bicchiere stesso sul tavolo. Lei non ha nemmeno cambiato colore in faccia dopo cinque bicchieri pieni di vino, ha vinto. Grandi applausi delle donne presenti, sia cinesi che kirgise o uigure. Io facevo il tifo per lei ma non potevo dirlo....alla fine della cena il tipo era su di giri, ha tentato di convincerla che in quanto vincitrice aveva diritto al premio (lui stesso), ma lei non era interessata e per salvarsi e' venuta a nascondersi dietro di me...non e' la prima volta che mi trovo in queste situazioni, che cavolo. Ho preso il tipo di lato e gli ho confidato che lei ci starebbe anche ma c'e' troppa gente che la conosce...provaci domani a colazione (eheheheheh)...e quello ci ha riflettuto un poco e si e' convinto "sei un amico" mi ha detto...nel frattempo lei era fuggita in camera con la collega (siamo tutti nello stesso hotel). Mi ci e' voluta almeno mezz'ora per districarmi dall'ubriaco, che mi ha raccontato quante donne abbia e cosa loro faccia...a me! Come se mi interessasse o mi dicesse qualcosa che non so. Avevo una voglia di dirgli "e allora?" ma mi sono trattenuto...buoni rapporti first... E proprio vero che chi ne parla non fa. E gli altri colleghi ridevano...

Io che sono vergognatissimo di mio. Durante la cena singoli individui sono venuti, girando attorno al tavolo, a fare brindisi privati con me. Il cameriere e' all'erta per queste eventualita', riempie il bicchiere al volo. Quindi ci sono brindisi comuni e brindisi privati, mentre tutti gli altri continuano a mangiare o a bere. Un casino. Ho avuto la direttrice finanziaria ('sei comprensivo e capisci i nostri problemi'), le infermiere ('quale ti piace di piu' di noi cinque?' - e io che sono, un cretino come Paride? 'Siete tutte bellissime'), gli ospiti da altri posti ('Siamo grati alla tua organizzazione per l'aiuto che ci date' - 'senza di voi non potremmo fare niente', il che e' vero), la mia dottoressa preferita, capelli lunghi e lisci, seni piccoli, occhi di giada ("ti piace il mio vestito? L'ho comprato quando ho saputo che saresti tornato' - e io penso "adesso me lo dici? troppo tardi...")...meno male che e' finita. Domani comincia il lavoro vero, e ora io mi leggo il mio forum preferito, sdraiato a letto, portatile appoggiato alle ginocchia.

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drinky.gif Turkestan orientale. Brillo, sera. 
Non sembra Cina questo posto. I locali sono Uiguri o Kirghisi e sono indoeuropei come noi. A cena eravamo quindici, vino locale rosso buonissimo, almeno sessanta brindisi....non bevono senza fare un brindisi qui. E quando li guardo mi sembra di essere a casa. Gesu' che dissociazione. Il tipo ha i capelli come mio zio, un altro il naso come il mio, la tipa ha gli occhi della vicina di casa (e chissa' cosa ha pensato che io non smettevo di guardarla) un'altra i capelli rossi. Abbastanza da farmi andare in tilt. Se poi aggiungiamo il rosso dello Xinjiang (nome cinese del Turkestan) asciutto, buono, va giu' che e' una bellezza. E io devo fare i brindisi alla collaborazione, all'amicizia, alla cuginanza...ero qui un anno fa e sono contenti che sia tornato. E tutti cinesi e no, che mi dicono dell'italia di calcio e io mi metto una mano sugli occhi e loro ridono...Il bacino del Tarim era un mare interno eoni fa e fra la sabbia dove crescono le loro vigne si trovano ancora conchiglie. E il mare piu' vicino e' a una vita da qui. Cosa sto scrivendo? - bussano alla porta della camera. Hotel Qi Dong. E' mezzanotte passata,chi cavolo sara' mai?...devo mettermi qualcosa addosso....incredibile, una tazza di caffe', mai ordinata. E io che bevo te' come un locale. Stasera a cena ho infranto il trucco per usare i bastoncini per raccogliere pezzi picolissimi di cibo: occorre tenerli entrambi nella stessa piega fra il pollice e l'indice, e usare il medio per aprirli, e la mano intera per chiuderli...un anno mi ci e' voluto...

...stammattina ero a Lanzhou nel Gansu, a mille chilometri da qui. Avrei dovuto svegliarmi alle otto e mezza ma non ci sono riuscito...sono terribile io la mattina...mi ha chiamtato il collega da sotto "arrivo subito! sono pronto!" una corsa per mettere tutto nella borsa, smontare in computer, lavarmi...alla fine sono arrivato con venti minuti di ritardo e grave perdita di faccia coi colleghi cinesi. Poi c'era un ingorgo bestiale, i cinesi guidano come i cani, ma il mio guidava meglio. Alla fine l'autostrada per l'aeroporto, un'ora al volo, quaranta chilometri...il tassista aveva una Toyota previa, e sapeva come guidarla, io davanti con lui. Centosessanta tutto il tempo, i colleghi dietro erano verdi o stavano vomitando, non sono abituati e stavano morendo dalla fifa...eppure non c'era traffico. Alla fine siamo arrivati 20 minuti prima del volo e naturalmente siamo saliti...questa e' la Cina mica chissa'...dormito tutto il tempo in aereo, neppure la hostess bellissima con tratti Kazhaki mi ha fatto svegiare.

Cosa ascrivo? in vino veritas, come dovrei sapere da quella volta tantissimi anni fa a Cefalonia con Licia. Cosa le dissi quella notte non me lo volle ripetere mai. Ma siamo ancora amici dopo i suoi due mariti quindi forse non fu terribile. 

Sono nel comemichiasichiamastan a lavorare. Il te' e' buono, enormi fiori galleggiano nella tazza, come margherite gonfie. E questa connessione va a modem, velocita' circa 1996. Credo che andro' a letto, vedo due schermi. 
Buona serata a tutti, vi voglio bene, anche se non vi conosco. 

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