Wednesday 4 February 2009

archivio (29) Il fiume di motorini

Il centro di Hanoi e' come il centro di Shangai, o come il centro di Dire Dawa, o come una qualunque cittadina francese vista in un libro: strade ad angolo retto, marciapiedi ammattonellati coperti dall'ombra delle file di alberi (e qui finisce l'analogia) che regolari fanno ombra ai mille negozi, una donna in pantaloni e sandali seduta o accovacciata accanto ad ogni soglia, circondata da mercanzia appesa tutt'intorno e sopra. L'effetto e' magnifico: sembra che la citta' intera sia permanentemente decorata come per una festa orientale. E per la strada, per le strade, un fiume di motorini, migliaia e migliaia, fatti in Cina, in Vietnam, in Malesia, rossi bianchi verdi e neri. Il traffico di due ruote e' uno spettacolo, riempiono la strada come un fiume dopo le pioggie, fra una riva di marciapiede e l'altra. Vanno tutti alla stessa velocita', comprese le rare biciclette. Le donne guidano col fazzoletto sul viso a coprire bocca e naso, gli uomini col casco appentolato in testa, tutti vestiti bene, belle scarpe puntate sui pedalini, bracciali d'oro sul manubrio, camicette chiare a coprire corpi slanciati, poco fumo dagli scarichi. Il caldo e l'umidita' della stagione bagnata stanno svanendo lentamente, e squadre di operai in elmetto giallo potano un platano dietro l'altro riempiendo il marciapiede sotto di foglie che sembrano cespugli, mentre il fiume gli gira intorno e prosegue per il suo corso fino al prossimo incrocio, dove il semaforo lo ferma per fare passare al traverso un altro fiume di metallo e plastica luccicante, che sembra scorrere placido ma profondo. Le poche automobili sembrano tronchi portati dalla corrente, solo il tettuccio appena visibile fra le onde del fiume, il guidatore invisibile segue la corrente di motorini, i quali, piu' veloci, lo sorpassano da entrambi i lati a dozzine e centinaia. Il bordo dei marciapiedi e' un infinito parcheggio lineare per due ruote, su ogni sellino un graffito di gesso: il parcheggio e' pagato. Ai lati del fiume, sopra i negozi, deliziose case a due o tre piani, vasti balconi ombrosi coperti da tende penzolanti sulla balaustra, piante e fiori nei vasi, tetti di tegole di colore familiare, tendine di chintz fermano l'occhio dietro le finestre. Peccato che abbia solo tre giorni: mi piace molto Hanoi. Un impiegato in camicia e cravatta e cartella in mano passeggia forse verso casa, la baguette sotto l'ascella. Massiccio deja vu...

No comments:

Post a Comment