Wednesday 4 February 2009

archivio (36) Abbracci di Gruppo

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Avviso per i soliti noti: visto il contesto il broccolinese e' inevitabile....

New York, fine novembre. Il 'ritiro' dei membri del dipartimento volge al termine. Praticamente un conclave in scala ridottissima. Tre giorni intensi, chiusi nella libreria dell' Istituto Scandinavo di Cultura (affittata all'uopo), lontano dall'ufficio, trascorsi a pianificare, progettare e analizzare il lavoro dell'anno (fiscale) che verra'. Otto donne e quattro uomini attorno ad un tavolo, undici dei quali basati nell'ufficio centrale qui in citta', piu' il vostro KT richiamato appositamente dall'oriente (misterioso e lussurioso). Intendiamoci, io ho provato fortissimamente a scansarmela, ma non ci sono purtroppo riuscito. L'idea di fare 30 ore di volo mi ha riempito di orrore, e la mancanza di posti nel solito volo via Londra ha significato che ho dovuto prendere invece il volo diretto, giona fra i tanti nell'antro semibuio che e' la pancia dell'airbus 340 di Cathay Pacific che parte da Hong Kong, risale la costa cinese del Pacifico verso nord, passa sopra il Giappone, poi la famosissima Kamchatka, attraversa lo stretto di Bering gia' ghiacciato, risale le isole Aleutine facendo il solletico al circolo polare artico con l'ala sinistra, entra in Alaska, passa sopra un posto chiamato Whitehouse, scende in Canada, lo attraversa fino ai grandi laghi, passa vicino a Boston e alla fine atterra a New York, dopo quindici ore di volo. Meno male che i cinesi sono piccoli, non fanno rumore e non puzzano. Diciamo che sono sopravvissuto al viaggio e ora mi tocca sorbirmi tre giorni di 'ritiro' il cui scopo 'segreto' e' quello di risollevare il morale del dipartimento (il loro, non il mio: il mio morale va benissimo, thank you very much), abbattuto e depresso dal costante logorio della politica di ufficio e delle rivalita' fra dipartimenti e fra individui. Poverini come mi fanno pena. Ed dire che e' quasi la festa del Thanksgiving, le vetrine sono piene e le strade pure. 

So much wanking, if you ask me (traducibile ma non pubblicabile) bubbleblowing.gif 

La donna che 'facilita' la riunione e' una manager di risorse umane, con lunga esperienza. Finora si e' comportata bene, nel senso che non si e' fatta notare troppo. Questa e' per me una buona cosa, in base al principio che se un facilitatore si nota allora vuol dire che non sta facendo bene il suo lavoro, come un cameriere o un arbitro, li noti solo quando sbagliano. Per non addormentarmi mi sono offerto di prendere note di tutta la riunione - scusa eccellente per tenere il portatile aperto e giocare a Minesweeper - cosa che si e' rivelata divertente in quanto mi sono lasciato trascinare e oltre a riportare i fatti e gli eventi ho aggiunto, in vari colori, anche i miei commenti e le mie impressioni, e le opinioni che mi sono via via venute in mente di cose e persone...

Gli americani sono molto scientifici e logici nelle loro cose. Non esistono problemi, ma sfide da risolvere, e se hai un'opinione o una cosa da dire ti ascoltano senza preconcetti, e giudicano l'idea e non la persona: atteggiamento standard. La riunione ha un'agenda dettagliata, ci si divide in gruppi di analisi e poi ci si ri-riunisce in plenario per finalizzare i punti. Ci sono presentazioni e discussioni. Ovvio che non tutti capiscono tutto, ma si sforzano con grande ardore. Il vostro KT si e' stato zitto quasi tutto il tempo: in questo tipo di 'ritiri' e' meglio fare parlare coloro a cui parlare piace, quelli che parlano per sentire il suono della loro voce, e quelli (abilissimi) che parlano ma non dicono niente, politicanti nel posto sbagliato. Ogni tanto sono dovuto intervenire, giusto per chiarire punti delicati o non interamente compresi ("stai dicendo una minchiata..."), ma mi sono veramente controllato bene, e sono anche riuscito a fare un bel po' di lavoro vero nel frattempo, con la scusa delle note al computer. 

Come fu come non fu siamo arrivati alla fine del ritiro. L'umore dei partecipanti e' sensibilmente migliorato rispetto a tre giorni prima: il linguaggio del corpo parla di una nuova confidenza, di un rinnovato ardore, di un senso del gruppo che era venuto a mancare. Bene. 
Poi, la tragedia, o forse la farsa. La facilitatrice propone un esercizio finale di comunanza emotiva: ognuno dei dodici, a turno, deve dire qualcosa di positivo sulla persona seduta alla sua sinistra. Proprio cosi'. 
Queste cose hanno effetti terribili sulla psiche media americana. Dopo nemmeno mezzo giro c'era gia' chi stava piangendo "Oh Dio sono cosi' emozionata...". Ridicolissimo. Voglio dire, che ci vuole? 

'La persona alla mia sinistra si chiama Kerry. Ha i capelli rossi e le lentiggini perche' e' irlandese e il doppio mento perche' probabilmente mangia troppo. Non posso dire molto su di lei perche' non lavoriamo nello stesso ufficio, ma abbiamo lavorato assieme a Bangkok e si e' dimostrata capace e molto attenta e non se ne voleva mai andare via e io stavo morendo dal sonno ogni notte alle tre, e lei che continuava a formattare pagine di PowerPoint per l'indomani. So che i colleghi hanno grande stima di lei, e mi associo a questa stima e se la smettesse di mandare mille email urbi et orbi al giorno sarebbe meglio'.

Facile, giusto? Macche. La cosa e' degenerata presto 'Credo che faro' un commento anche sulla persona alla mia destra' 'Si anche io voglio dire qualcosa anche su caio e tizia" "ho qualche altra cosa da dire..."
Non so se sia stato l'esercizio o l'atmosfera festiva del Thanksgiving, c'erano visi rigati di lacrime mischiati a grandi sorrisi di comunanza spirituale. Fa ridere, ma fa anche impressione: ci credono davvero, ne sentono l'utilita' e se la assorbono come spugne. Tutti felici e contenti, tutti a casa.

La facilitatrice: 'mi dai copia delle note?'
io: "ah certo...te la mando per mail...devo correggerle e togliere i commenti politicamente scorretti, le opinionazioni mie personali e i voti sui didietri delle donne......dammi due giorni"
"OK. Buon Thanksgiving"
"Oh...err...yes, e anche a te"
"Rimani in citta' per la festa?"
"Oh, non posso, sfortunatamente ho l'aereo domani prima me ne vado meglio e'...niente internet nell'hotel, chissa' cosa sta succedendo sul forum, quel Pupetta mi sembra troppo allegro di questi tempi chissa' cosa sta combinando, il marpione..."
"Ah, ma festeggerai il ringraziamento a Hong Kong?, con la tua famiglia"
"Ehm...non proprio, sai e' una festa tipicamente americana e non e' molto err...conosciuta, in Cina"
"Ma voi non siete cinesi in famiglia!"
"No, in effetti noi siamo italo-inglesi"
'"Quindi festeggerete! Tacchino!"
"Err...no, noi europei non lo festeggiamo, il giorno del ringraziamento...e' una festa solo americana"
"Oh...ah...ah!"
"Ma tu divertiti, mi raccomando! Ti mandero' le note....ciaoooo" 

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