Wednesday 4 February 2009

archivio (34) Posting Under Influence II

Argh. 

OK, sono di nuovo PUI (posting under influence).

Non e' colpa mia. Sono ad Hanoi (se non sapete dove sia Hanoi sono cavoli vostri). Mentre camminavo dall'ufficio all'hotel, sovrappensiero, ho visto con la coda dell'occhio (nell'occhio???) un pezzo di legno appeso al muro: 'osteria', c'era inciso. E si che mi sono fermato. Dal vetro era il solito ristorante italiano all'estero: tovaglie a quadretti e stampe italiche appese ai muri. Vuoto, erano solo le sei e mezza. Ma era quasi ora di cena, e ho pensato di mangiare qui invece che dal vietnamita, dove ormai ceno tutti i giorni, da solo. Ho aperto la porta di legno e sono entrato. Nell'aria Lucio Dalla, 'com'e' profondo il mare'. Bene, ho pensato. Se non altro la musica mi piace. Mi ricorda di quella notte al castello di Castelmola, piu' di venti anni fa, con Anna la normanna, seduti sul papapetto del castello, gambe penzolanti sullo strapiombo sopra Taormina, Lucio Dalla in sottofondo. Quella sera siamo diventati amici per sempre. Il suo uomo ne e' gelosissimo..... 

Ma divago. Ho mangiato, formaggi italiani vari ed una normalissima cotoletta. Niente di che, come direbbe qualcuno. Ma d'altronde sul muro di fronte c'era appesa una stampa sulla produzione vinicola veronese, e dalla cucina venivano vociate con accento Camillesco. 
E pensavo. Tanto c'ero solo io. I Vietnamiti, dopo 100 anni e passa di francesi mangiano ad orari decenti, cioe' dalle venti in poi....sono io che sono troppo inglese...
Ah, e una bottiglia intera di Nero D'Avola, a 20 dollari. Ammazza. Pero' c'era un Barbaresco Gavi a 360 dollari...mi accontento del Nero. Tanto funziona. Come ora. 
(dov'e' Pinguino? Pinguinazzo, sono ubriaco....)
Certo che l'ho pagato io, il Nero. Lavoro per una ONG, e le direttive sulle spese permesse non 
ammettono alcool tranne quando si invita gente per lavoro. Giusto & Sacrosanto.
Divago ancora. Isomma, sono incazzato. Diciamo che scuoto la testa e mi dico 'ma non ascoltano???'

{Lucio Dalla: com'e' profondo il mare}

Insomma. La mia ONG lavora in Vietnam da cinque anni. Per tutto questo tempo il direttore dei programmi e' stato un americano, persona di esperienza con le agenzie dell' ONU, tipo UNDP e UNHCR. Cosa strana, visto che in tutti gli altri paesi dove lavoriamo ( Cina, India, Etiopia, altri) e' sempre una persona del luogo, per ovvi motivi di conoscenza e capacita'. 
Tre mesi fa l'americano se ne e' andato. Si e' licenziato, ha trovato un lavoro a casa sua. Il mio capo, da New York, mi telefona e mi fa 'Ti dispiace andare a dare un'occhiata al programma in Vietnam mentre noi cerchiamo un sostituto'

{...te ne sei andata via con la tua amica...}

'Certo' gli faccio io. Non l'avessi mai detto. Non che avessi scelta, badate. Da Hong Kong sono due ore scarse di volo, e non lui aveva nessun altro sotto mano. Per tacere della reputazione che mi hanno appiccicato addosso 'C'e' un problema? Manda KT...'

Insomma, ho scoperchiato un nido di vermi, e ancora sto scavando. L' americano ha fatto un sacco di michiate, ed e' riuscito a nasconderle bene. Il personale locale, vietnamita, e' in piena guerra civile, sorrisi come coltellate. I fondi destinati alle organizzazioni locali vanno da tutte le parti, passando da ministeri e uffici vari e perdendo la meta' del valore nel frattempo. Le scelte strategiche ( in quale settore investire, come spendere i soldi per ottenere risultati a favore degli strati poveri della popolazione) sono minchiate terrificanti. Errori da volontario irlandese ventenne in Africa. Il tipo non ha capito niente di come la pensa il governo locale. Il Vietnamita che ha assunto come suo vice e' praticamente una spia del ministero degli interni locale. E noi lo paghiamo. I progetti sono inutilmente complessi, gli obiettivi largamente irraggiungibili, il monitoraggio dei progressi (per chi ci da' i soldi) inesistente. Si fottono i soldi da tutte le parti. Ma sucaminchiadieva, come dicono alla Petriera, a Catania. E io che dovrei sistemare tutto. E lo faro', anche se mi ci vorra' un anno.

Per fortuna c'e' il forum per sfogarmi. In ufficio ho copiato i settings per la connessione internet via modem che usano (circa 1996), e ora dall'albergo la uso, attaccato al telefono.

Sigh. Non sono meglio di loro. 

Ciao va'.

PS le vietnamite sono come le cinesi, con la differenza importante che hanno i fianchi. Risultato: didietri bellissimi....

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