La Granny (vedi sopra) sta mettendo duramente alla prova il mio fisico, e conseguentemente non sono in grado di scrivere niente di nuovo (non ancora...)
pero' ho ritrovato questo vecchio pezzetto, e ve lo regalo. Non e' gran che, ma mi risveglia ricordi di sole rosso...
Era il 1997, ed io ero ad Arusha, in Tanzania. Avevo passato due giorni a cercare per mercati e ricambisti la cinghia della pompa dell'acqua del nostro camper, bloccato a Seronera (dentro il Serengeti) per la mancanza del ricambio. Dato che il camper era uno ZiL 131 russo ex-militare modificato come questo qui:
pero' ho ritrovato questo vecchio pezzetto, e ve lo regalo. Non e' gran che, ma mi risveglia ricordi di sole rosso...
Era il 1997, ed io ero ad Arusha, in Tanzania. Avevo passato due giorni a cercare per mercati e ricambisti la cinghia della pompa dell'acqua del nostro camper, bloccato a Seronera (dentro il Serengeti) per la mancanza del ricambio. Dato che il camper era uno ZiL 131 russo ex-militare modificato come questo qui:
(ma era giallo). Divenne chiaro che ad Arusha la cinghia non l'avrei mai trovata. Mandai una email a degli amici ad Addis Ababa, e loro mi mandarono il ricambio via DHL, in 28 ore (DHL rocks!).
Una volta ricevuta la cinghia, dovevo solo tornare a Seronera...solo che ad andarci di nuovo per via di terra ci avrei messo due giorni, e avrei dovuto pagare di nuovo gli ingressi a Ngorongoro e Serengeti, dato che l'unica strada passa di la'. Quindi decisi di spendere 90 dollari e di andare in aereo.
il velivolo era un Caravan, di quelli usati dai turisti in soldi o di fretta per raggiungere i parchi.
Al decollo eravamo il pilota (un Keniano nero come il carbone con divisa e cappello) ed io. appena decollati, il pilota entro' le coordinate nel GPS dell'autopilota, si tolse la giacca, e si accese una sigaretta. Mi misi a chiaccherare con lui (mio fratello e' pilota, mio padre era in aeronautica...) e dopo un poco mi invito' a sedermi davanti con lui, a destra. Dopo quaranta minuti nel sole inizio' la discesa. Mi accorsi che non eravamo Seronera (non si vedeva il quartier generale del parco). Gli chiesi, e lui mi disse che doveva prima lasciare posta e vivande al campo degli zoologi di base li, i quali studiavano i ghepardi. ...eravamo sempre piu' bassi, in finale, ed ancora lui era senza flap, sempre piu' veloce per la discesa, e SENZA CARRELLO! eravamo tanto bassi che la pista di fronte a noi era nascosta dalle cime delle acacie. A questo punto ero seriamente preoccupato. pensavo "glielo dico, o no?" quando ormai l'adrenalina mi era salita pericolosamente nelle vene dissi
"e il carrello..?"
Il tipo giro' la testa, mi guardo' da sopra i Rayban.
"non stiamo atterrando".
"...Ah. Scusa"
con mio grande orrore diede manetta (!!!), stabilizzo' il velivolo, e dopo un attimo sbucammo da sopra gli alberi a cinque metri da terra e duecentottanta all'ora sulla pista in terra battuta...PIENA DI ZEBRE E DI GNU che pascolavano tranquillamente! Il caravan sorvolo' la lunghezza della pista in cinque secondi, il motore al massimo che urlava, un nuvolone di polvere dietro...mi girai, i quadrupedi erano in fuga in tutte le direzioni...
Subito dopo viro' a novanta gradi - ero terrorizzato, ma era uno sballo, non mi potei trattenere: "yaahuuuuu!!!", un'ala su e una giu', e pochi minuti dopo atterravamo tranquillamente sulla pista deserta...lo stronzo rideva, denti bianchissimi nella faccia nera.
La sera stessa, aggiustato lo ZiL, ripartimmo per Moyale e le terre dei Borana.
il velivolo era un Caravan, di quelli usati dai turisti in soldi o di fretta per raggiungere i parchi.
Al decollo eravamo il pilota (un Keniano nero come il carbone con divisa e cappello) ed io. appena decollati, il pilota entro' le coordinate nel GPS dell'autopilota, si tolse la giacca, e si accese una sigaretta. Mi misi a chiaccherare con lui (mio fratello e' pilota, mio padre era in aeronautica...) e dopo un poco mi invito' a sedermi davanti con lui, a destra. Dopo quaranta minuti nel sole inizio' la discesa. Mi accorsi che non eravamo Seronera (non si vedeva il quartier generale del parco). Gli chiesi, e lui mi disse che doveva prima lasciare posta e vivande al campo degli zoologi di base li, i quali studiavano i ghepardi. ...eravamo sempre piu' bassi, in finale, ed ancora lui era senza flap, sempre piu' veloce per la discesa, e SENZA CARRELLO! eravamo tanto bassi che la pista di fronte a noi era nascosta dalle cime delle acacie. A questo punto ero seriamente preoccupato. pensavo "glielo dico, o no?" quando ormai l'adrenalina mi era salita pericolosamente nelle vene dissi
"e il carrello..?"
Il tipo giro' la testa, mi guardo' da sopra i Rayban.
"non stiamo atterrando".
"...Ah. Scusa"
con mio grande orrore diede manetta (!!!), stabilizzo' il velivolo, e dopo un attimo sbucammo da sopra gli alberi a cinque metri da terra e duecentottanta all'ora sulla pista in terra battuta...PIENA DI ZEBRE E DI GNU che pascolavano tranquillamente! Il caravan sorvolo' la lunghezza della pista in cinque secondi, il motore al massimo che urlava, un nuvolone di polvere dietro...mi girai, i quadrupedi erano in fuga in tutte le direzioni...
Subito dopo viro' a novanta gradi - ero terrorizzato, ma era uno sballo, non mi potei trattenere: "yaahuuuuu!!!", un'ala su e una giu', e pochi minuti dopo atterravamo tranquillamente sulla pista deserta...lo stronzo rideva, denti bianchissimi nella faccia nera.
La sera stessa, aggiustato lo ZiL, ripartimmo per Moyale e le terre dei Borana.
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