Wednesday 4 February 2009

archivio (24) Nekulturny

Nekulturny

Posto K7. Dove sara' mai? Almeno sugli aerei i posti sono numerati logicamente, ma in un teatro? E cosa vuol dire MN11?crazy.gif Sapevo che non avrei dovuto accettare l'invito. Ma non potevo esimermi. 

Dear Sir,
The Hong Kong Bach Choir has the pleasure to invite you....for the performance of 'A German Requiem" by Brahms...


E cosi' eccomi qui, nell'Auditorium del City Hall, che cerco il mio posto. Meno male che una signorina in uniforme mi vede in difficolta' e mi aiuta. K7, trovato. Mi siedo. A destra una straniera in bermuda e sandali sportivi, con marsupio e rughe. A sinistra un gruppo di studenti cinesi di Hong Kong. Il programma fa paura: Introduzione con la Cantata BWV 68 (25 minuti), poi intervallo e quindi il pezzo forte, 70 minuti di coro e orchestra. Ce la faro' a resistere? Speriamo. Io e la musica classica andiamo d'accordo solo nel senso che mi fa addormentare. Terribile, veramente nekulturny, come dicono a Mosca. Ma ehi, io sono crescuto con i Rolling Stones...

In orario, la cosa comincia. Coro e orchestra, il coro e' di gente a cui piace cantare, l'orchestra sono professionisti, cosi' come il conduttore. Egualmente divisi fra cinesi e stranieri, tutti in nero ovviamente. 

Per farla breve, dopo quindici minuti di coro la testa mi penzola leggermente, faccio fatica a tenere gli occhi aperti. Speriamo di non russare. Mi sento in una situazione da Birraio di Preston, magari ci fosse il loggione. L'intervallo arriva subito, rimango seduto e penso a "The Confusion", secondo volume del ciclo Baroque di Neal Stephenson, quello di 'Snow Crash" e "The Diamond Age" e "Cryptonomicon". E' nella borsa per terra, l'ho comprato prima di entrare da Dimmocks, vicino allo Star Ferry. Il primo volume, "Quicksilver", romanzo storico sulla nascita ed evoluzione della Filosofia Naturale in Europa mi e' piaciuto moltissimo, e ora ho qui il seguito. E sono inchiodato in una sedia sommerso da ondate di noiosissimo Brahms. Ricomincia. La tipa in bermuda vicino a me muove la mano seguendo un ritmo inesistente. Magari ci fosse, un ritmo. Invece c'e' una melodia tutta mitteleuropea, antica. E noiosa. Maro' che palle. Ma chi glielo fece fare, a Johannes, di mettersi a scrivere Requiem, lui che, secondo Dvorak, 'non credeva a niente'? E io che me lo devo sorbire? Sento che mi si chiudono gli occhi. Rialzo di scatto la testa, guardo l'orologio. Ho dormito per qualche minuto. Questo non va, potrei russare e non sarebbe corretto. Non che io russi, nonostante le affermazioni contrarie. Non divaghiamo. Devo fare qualcosa, ma non posso certo andarmene, ho dieci persone per lato, sarebbe scorrettissimo.

Decido di farmi salvare da Stephenson. Apro la borsa, estraggo il volume (815 pagine, Random House), mi accomodo fra i braccioli, e mi metto a leggere. C'e' abbastanza luce per consentire all'orchestra di leggere gli spartiti e al coro di leggere qualunque cosa sia che stanno all'unisono muggendo, e quindi in fila 7 ci si vede. Ahhhhhhhh. Mi perdo subito con Jack Shaftoe, Re dei Vagabondi, preso schiavo ad Algeri...e guarito dalla sifilide che lo stava facendo andare fuori di testa mentre nel primo volume viaggiava con Leibniz verso Lipsia...

...la tipa in bermuda ferma il braccio a mezz'aria e mi guarda inorridita. Io me ne fotto, il libro e' un milione di volte piu' interessante di questa musica da funerale, che come sottofondo non ci sta pero' male...I cinesi alla mia sinistra si perdono in giggles, ma d'altronde anch'essi ne hanno avuto abbastanza del mortorio e sono occupatissimi a mandare/ricevere text messages sui loro handsets.

Il concerto finisce e quasi non me ne rendo conto. La soprano ("Una tonna ke kanta") distribuisce fiori ai musici. La tipa in bermuda si alza di scatto e scavalca i sedili per allontanarsi dall'eretico nekulturny....

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