Wednesday 4 February 2009

archivio (6) Waiting for takeoff

8 Novembre 2003.
Sono seduto in fila 24, accanto al finestrino di destra. Il Boeing 737-500 di China Southern e' solo mezzo pieno, questo volo CZ341 di sabato mattina fra Kunming e Hong Kong non e' molto popolare, meglio per me, ho spazio accanto e nessuno dietro. Sono gia' le dieci e mezza e ancora non ci hanno spinti indietro. Il comandante farfuglia qualcosa in inglese per avvertire che ci sara' un lieve ritardo. Gentile da parte sua, di gwailo (diavolo straniero) su questo volo ci sono solo io. 

Kunming ha un paio di milioni di abitanti, ed e' la capitale della provincia dello Yunnan, nel sudovest della Cina. Sono stato in giro per queste montagne per otto giorni, per lavoro, ed ora torno a casa, ad Hong Kong. 

Fuori dal finestrino il sole dell'altopiano colora tutto di luce dorata. Il nuovo aeroporto scintilla, bianco di marmo e di vetrate. Piu' in la', lontano, la vecchia torre dell'aeroporto antico, quello che durante la seconda guerra mondiale era la base delle 
Tigri Volanti del generale Chennault, volontari americani che da qui partivano per contrastare l'avanzata giapponese in Cina, e per difendere le linee di comunicazione tenute aperte dagli inglesi fra l'India e la Birmania. Per capire meglio occorre una mappa. Lo Yunnan e' in basso, che si protende verso il sud est asiatico. 
Storie antiche. La Cina e' protesa al futuro ed il passato non conta. Su una striscia d'erba di fronte alla vecchia aerostazione vedo una cosa comune negli aeroporti dei paese ex-comunisti: una fila di vecchi caccia MiG russi, coperti da teli verdi legati con corde, rimasugli di un passato piu' recente ma anch'esso ormai relegato alla storia. 

Il 737 si muove, scricchiolando. Non mi preoccupo, il 737 e' uno dei miei aerei preferiti per voli brevi: il 
mattone volantelo chiamo. Infatti ha traiettorie simili. Prendi un mattone, tiralo a 45 gradi in aria, guardalo salire, arrivare in quota, e ricominciare subito a scendere. Ecco il 737 questo lavoro lo fa benissimo. Questo volo e' di due ore, quindi sara' un tiro lungo, ma e' OK lo stesso. 

Gli assistenti di volo si mettono sull'attenti nel corridoio e fanno vedere la solita procedura con giubbotto salvagente, maschere ossigeno eccetera. Si muovono all'unisono, come soldati. Lei e' carina, piccola, cinese con i capelli a caschetto. 

Rulliamo verso la testata pista. Non c'e' assolutamente traffico, quindi non mi spiego perche' ci fermiamo in cima alla pista di rullaggio e rimaniamo fermi, motori al minimo. Boh ci sara' qualcuno che deve atterrare, mi dico. 
Ed infatti. Ma non quello che mi aspetto. Una cosa argentata, piccola, sfreccia al di la' del plexiglas e sparisce giu' per la pista. Con uno scatto appiccico il naso al finestrino, guardo verso dietro: due nuvolette di fumo azzurrino si levano dalla pista dove ha toccato, e piu' avanti, lontanissimo, un paracadute frenante rotea nascondendo a cosa sia attaccato. Wow.

Aspetto col naso sul finstrino. Se ce n'era uno ce ne saranno altri. Infatti un minuto dopo ne arriva un'altro. Sfreccia bassissimo, arriva lungo, tocca con il carrello, lascia due nuvolette, abbassa il muso tronco, si accovaccia per terra, fila giu' per la pista come una monoposto, dopo un istante il paracadute frenante sboccia da sotto l'impennatura di coda, bianco e rosso. L'aereo continua a correre, sparisce in fondo alla pista, troppo lontano per vedere bene nel giallo del sole dell'altopiano. 

Lo so cosa e': e' un 
MiG 19, vecchissimo cacciabombardiere russo che i cinesi produssero sotto licenza e che ovviamente stanno ancora usando per addestrare i piloti. 
Ne arriva un altro, e poi un altro ancora, un minuto l'uno dall'altro. In tutto dieci. Tutti toccano perfettamente, tutti hanno paracadute di colori diversi. Fuori dal finestrino potrebbe essere il 1965, le fusoliere brillano, la stella rossa dell' Aeronautica dell' Esercito di Liberazione del Popolo dipinta sulle fusoliere. 

Stirando il collo arrivo a guardare ancora piu' dietro. Ahahah. Li vedo che ritornano verso casa lungo la stessa pista di rullaggio dove siamo noi in attesa....a rimorchio. A fondo pista c'e' una squadra di camionette militari in attesa. Ognuna si attacca al carrello di un caccia in un istante, e se lo tira, a motore spento, fino all'hangar. 

In quindici minuti e' tutto finito. Un Airbus di China Eastern atterra, dopodiche' il mio pilota accellera, entra in pista, si allinea e da' manetta come un cowboy, senza perdere tempo. Il 737 ruota sul carrello e a meta' pista siamo gia' in aria, virando duro a dritta. Il lago e la citta' si vedono benissimo, i grattacieli di Kunming raccolti verso il centro come una qualunque citta' in America. 

Mi abbasso il sedile, e mi addormento subito. 

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