Wednesday 4 February 2009

archivio (27) Karaoke

Karaoke.
(della serie: brutte figure sequenziali)
Del karaoke io non so niente: la prima volta che lo vidi fu in un film di tantissimi anni fa con Michael Douglas, ambientato in Giappone, dove i 
sararimen cantavano classici americani con la musica di sottofondo. Quel che so e' che da allora ha avuto un boom di popolarita' attraverso l'Asia, ed e' ormai ovunque. Non solo le sale da karaoke vere e proprie, ma anche i locali, i ristoranti e le case private hanno l'equipaggiamento necessario. Qui non e' diverso. Nella sala principale del ristorante c'e' uno schermo gigante, e collegato a questo un PC per selezionare i brani e l'impianto di amplificazione: roba seria. Quindi ieri sera dopo cena, mentre sparecchiavano, io tranquillo che avrei dovuto solo guardare mi rilassavo appoggiato allo schienale della sedia e mi accendevo la sigaretta, ecco che comincia. Musica e videoclip cinesi naturalmente, ideogrammi sullo schermo che cambiano colore per accompagnare chi canta. La prima e' una dottoressa dell'ospedale locale, in lungo nero con perle al collo e alle orecchie, unghie pericolosissime cremisi e talmente tanto fondotinta da sembrare di porcellana in viso. Microfono in mano, canta una canzone cinese. A qusto punto l'inaspettato avviene: tutti i partecipanti, uomini e donne, si lanciano in una convincente versione del liscio. A coppie, ad un palmo di distanza dalla partner, mano sinistra nella mano destra della dama, altra mano leggermente appoggiata alla schiena, roteano e danzano benissimo, come se lo facessero da sempre (scopriro' poi che e' proprio cosi'). Un-due-tre... un-due-tre... alcune non sfigurerebbero affatto in una competizione di liscio di quelle che si fanno da voi (italia centrale e settentrionale) d'estate la sera. 

Ora io, per dirla con Bennato, 
...perche' ballare e' l'ultima cosa che posso fare..., o almeno il liscio e i balli di coppia in generale. Avrei voluto imparare il tango ma non mi e' mai capitato, e per il resto, passati gli anni di ginnasio dove alle feste si ballava Samba Pa Ti giusto per stare appiccicati alla compagna di classe del cuore, per il resto dicevo non mi ha mai interessato. Le interminabili estati del sud le passavamo a ballare al ritmo di rock and roll, blues e reggae. 

Quindi me ne sto bello seduto a fumare e a sorseggiare la grappa cinese, e guardo la scena. Ci sono donne in lungo ed in jeans, sandali e scarpe eleganti, gli uomini, sia cinesi che uiguri che kirghisi sorridono beati mentre roteano sulla pista, che in realta' e' un grande tappeto rosso a disegni arabescati. Non inciampa nessuno e non sbattono l'un contro l'altro. Proprio bravi. Le canzoni e i video si susseguono, c'e' chi smette di ballare, prende il microfono e canta, a volte fanno duetti, chi smette di cantare balla. Si divertono moltissimo.

Poi l'imprevisto: questa donna ugiura, in gonna nera al ginocchio, tacchi e camicetta i fiori viene da me e mi invita a ballare. Merdamerdamerda. Cosa faccio ora? E se le pesto i piedi? E se inciampo? E se...
...ma non c'e' salvezza: tutti applaudono e gridano "KT KT KT". 
Ma sucaminchiadieva, come direbbe Jim Morrison. Mi piego all'inevitabile. 

In realta' non va troppo male: guardo i suoi piedi per capire meglio il ritmo (quando riesco a vederli, parzialmente nascosti come sono dal 
cleavage e dal sottostante ettaro e mezzo di cotone bianco a fiori che copre tutto il resto. Oh gosh, la tipa pensera' che le sto guardando le tette...mentre io sono estremamente concetrato sui passi...avra' la mia eta', ed e' pesantemente truccata agli occhi, e sotto le dita della mano destra sento cio' che puo' solo essere una corazzatura di stecche di balena, costolette verticali le fasciano i fianchi. Gesu'. E naturalmente lei mi sorride e mi parla in ugiuro...e io ugualmente sorrido e rispondo in italiano. La tortura finisce presto, ma ormai non ho scampo. Devo ballare anche con le altre. Tutte. merdamerdamerdamerda. E cosi' succede: appena mi siedo arriva un'altra, braccio proteso, per invitarmi a ballare. Ma non lo sanno qui che dovrebbe essere gli uomini a invitare? Lo sanno, ma visto che sono straniero fanno un'eccezione. Nel frattempo tutti e tutte continuano a bere: ai tavoli le bottiglie di vino birra e grappa cinese vengono cambiate in continuazione. Faccio in tempo a chiedere al collega: 
'Ma dove avete imparato a ballare cosi' bene?'
'All'universita'
"Ahhhh'
Dopo una mezza dozzina di balli, tutti piu' o meno conclusi senza disastri, arriva Rong a invitarmi. Vorrei arrossire ma non ci riesco. Rong e' la mia dottoressa preferita qui: cinese, ma alta, capelli lunghi neri, sopracciglia curate, ad arco, deliziosi piccoli seni e bel sorriso. Ha un top nero a maniche lunghe e una gonna bianca e nera, sandali col tacco allacciati alla caviglia. Fa un figurone. Quindi ballo con lei e mi piace pure. Naturalmente (sigh) non abbiamo alcuna lingua in comune, quindi si balla e basta. Bello pero'...inchino reciproco alla fine della danza, poi lei torna a cantare e io vado in bagno. Trovo altri due colleghi, tutti in fila agli urinali.
'Dove avete imparato a ballare cosi' bene?'
'All'universita'
"Ahhhh'
"Ma da voi in Italia non ballavate all'universita'?'
"Veramente no. Eravamo tutti occupatissimi a fare sesso'
'Ahhhhhhh'
Di nuovo in sala c'e' una sopresa per me: 
"KT! Disco! Disco for you!'
....ma che gentili. Hanno trovato un ritmo veloce e lo mettono subito su. Niente male. Mi metto i 
wayfarer virtuali, penso "cosa farebbe Celentano in una situazione simile?" e la risposta me la da' l'anca, che comincia a muoversi a ritmo. Vado....
...mi trovo in un cerchio di danzatori, al centro. Ah, ma questo lo posso fare, e non sono nemmeno tanto male...ballo col tronco, sul posto, vibrazioni dalla caviglia al ginocchio ai fianchi, braccia e testa. Grande successo, piace a tutti, ma loro non sanno come fare. Seguono tutti il ritmo in modi diversi, alcuni se la cavano, altri sembrano sacchi pieni di gatti arrabbiati. Ad una ad una le danzatrici migliori - una studentessa in jeans neri, poi di nuovo Rong vengono al centro con me...e io sto al gioco, gli giro intorno, invento passi di flamenco nel ritmo...e sudo...argh, non ballavo da un sacco di tempo...comunque va bene, quando finisce sono tutti contenti che mi sono divertito anche io, e ritornano prontamente ai lenti e ai lisci. La tipa che mi ha invitato per prima vuole ballare ancora, sorride e sbatte le ciglia mentre mi guarda, stecche di balena che tengono su tutto...aiutoooooo...

La serata finisce come era cominciata, domani si lavora di nuovo. Quello che non si fa per la causa. Io me ne torno in camera e scrivo il pezzo sul mercato prima di andare a dormire.

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