Wednesday 4 February 2009

archivio (47) Shenyang

Shenyang, provincia del Liaoning, Cina del nord.

Posto da lupi, e non sono molto lontano dal vero. Febbraio in Manciuria e' una cosa seria. Ci sara' un metro di neve fuori, la temperatura e' meno dieci, i doppi vetri alla finestra sono completamente 
frosted. L'aeroporto e' chiuso per invasione di orsi siberiani da oltreconfine, e per la neve. Le persone importanti che dovevano arrivare oggi dal Giappone (che e' proprio qui di fronte) non sono potute arrivare. I VIP, li chiamano qui, sapendo che vuol dire very important person. Non ho il cuore di dir loro che in questo settore - le ONG internazionali, quelli di noi che hanno l'Africa che ci segue come un'ombra - un VIP e' e sara' sempre una Ventilated, Improved Pit latrine - ovvero una latrina a pozzetto migliorata e ventilata. O forse e' la stessa cosa. 

La frustrazione e' ben nascosta nelle facce dei miei colleghi cinesi - a cena scherzavano e ridevano, ma si capiva la tensione. Questi giapponesi vogliono, fortissimamente vogliono investire cifre significative in aiuti per l'ospedale di qui. Capita spesso, mi dicono. Il direttore dell'ospedale e' un cinese anomalo: ha viaggiato, ha vissuto in Nippon, ha amici in Italia dove va spesso (proprio bendata, la fortuna). In primavera aspetta la visita di un vinaio piemontese che vorrebbe mettere vigne sulle colline - meglio tardi che mai, i francesi stanno producendo vino in Cina da anni ("Chateau du Yiling") - non e' gran che, ancora, ma meglio delle schifezze australiane che hanno rimpiazzato i vini italiani nei negozi dell'Oriente. 

I Giapponesi dicevo. Si vedono spesso in Manciuria. Sono spesso ultrasettantenni, hanno i modi dignitosi tipici del loro paese, vestiti dall'ottimo taglio, e si inchinano a tutti. C'e' un grande senso di colpa in quella generazione di giapponesi, tutti giovani soldati nei tardi anni 30, quando violentarono la Cina come mai si era visto, e questa provincia la chiamavano 'Area di Risorse Settentrionale'. Cosa vengono a fare? A espiare, semplicemente. Parlano poco, trovano quella che loro considerano una degna causa, come un ospedale oculistico di cui la loro tv ha parlato bene, e lasciano pacchi di dollari o di yen, inchinandosi profondamente, molto piu' profondamente di quel che l'etichetta richiede. Poi fuggono, scuotendo leggermente la testa come per liberarla da ricordi che piu' di sessanta anni hanno trasformato in incubi per la coscienza e per l'onore. Chissa perche' proprio un ospedale per ciechi? Forse ricordano gli occhi di coloro che uccisero. 

Le previsioni sono buone per domani, l'aeroporto dovrebbe riaprire. Arrivera' anche un americano, un pezzo grosso del Lions International, per vedere come possono spendere meglio le loro donazioni, parecchi milioni di dollari ogni anno. Ho la presentazione pronta, i fatti e le cifre in mente, gli argomenti e l'evidenza a portata di mano. E avro' circa quindici minuti per convincere questo tipo a starci a sentire su come spendere i soldi del Lions, invece di buttarli via in finta carita' che aiuta i giochi di potere interni all'apparato cinese e rovina la capacita' dei locali di aiutarsi da soli. Il tipo non sa niente di tutto questo: crede che stiano facendo del bene. E io che devo frantumargli le illusioni, e ricostruirgliele, in quindici minuti. Domani. 

No comments:

Post a Comment