Wednesday 4 February 2009

archivio (13) Il Nonno a Hong Kong VI

Il Nonno al mercato.

"Papa', vieni a fare la spesa?"
"..nun mi rumpìti li cabasìsi"
"Cosa?"
"Ahahahah sto leggendo Camilleri...Montalbano mi piace assai, e' meglio che in televisione"
"Ah! avresti potuto portarmela una cassetta del film televisivo"
"E tu perche' non me l'hai chiesta?"
"...Non ci ho pensato, ecco perche' " 
"Andiamo, andiamo".

Usciamo questo sabato mattina di sole. Hong Kong di sabato' e' uguale a tutti gli altri giorni: movimento, folla, traffico, lavori stradali, taxi rossi, autobus...non si fermano mai. Con la bambina grande ci incamminiamo verso il mercato di Java Road, una decina di minuti a piedi. Java Road e' chiusa al traffico, e due file di bancarelle piu' o meno permanenti traboccano dai marciapiedi sull'asfalto. Dietro le bancarelle i negozi. La parte iniziale della strada e' dedicata al cibo, ed e' piena di gente che fa la spesa per pranzo. Le bancarelle di frutta e verdura e i macellai fanno affari ruggenti, i pescivendoli sono sotto assedio. Il nonno si ferma ammiratissimo a vedere il negozio di pesce all'angolo della strada. Dozzine di vasche di vetro interconnesse con tubi gorgogliano con cascatelle di acqua da una all'altra. Dentro le vasche e' tutto vivo: pesci, crostacei, molluschi. La bambina indica al nonno le vasche coi granchi: granchi tigre, striati di rosa, e quelli verde scuro piu' comuni. Ogni granchio ha due strisce di rafia che gli legano le chele al carapace. Sembrano prigionieri del pescivendolo. Ma d'altronde ogni granchio e' grande quanto la mia mano, e lasciar loro le chele libere non sembra una buona idea. La pescivendola riconosce la bambina, la fa avvicinare con un gesto della mano, prende una specie di corda nera che penzola da una vasca grande piena di cerniotte, e gliela da' in mano, dicendo "pull" (tira)....la bambina mi guarda, e tira lentamente. La corda esce dall'acqua, diventando sempre piu' spessa, fin quando la razza di mezzo metro a cui la bambina sta tirando la coda emerge dall'acqua e comincia a sbattere le ali, offesa all'indegnita' del trattamento. L'acqua spruzza ovunque, gli avventori ridono, il nonno prende la coda della razza dalle mani della bimba, la solleva brevemente e la rimette in acqua. 
"Incredibile. Solo pesce vivo"
"Sai com'e'...i cinesi sono grandi sostenitori del cibo fresco".
Compriamo un chiletto di vongole, un'altro di gamberoni. 
"Ci facciamo la pasta con le vongole" dice il nonno", e i gamberoni li friggiamo". Pago.
"Quanto e' costato il tutto?"
"...otto euro, papa' "
"Otto? solo? Ah! che posto per mangiare pesce..."

Passiamo da un negozio all'altro, tentando inutilmente di riconoscere il pesce. Sebbene alcuni tipi somiglino al nostro pesce del Mediterraneo, in realta' sono pesci diversi, roba tipica del Mar Cinese Meridionale. Camminiamo un poco sotto gli ombrelli e i tendaggi stesi fra una bancarella e l'altra. Il mercato si diversifica: vestiti, stoffe, borse, scarpe, botteghe di medicina cinese. La bambina saltella da una bancarella all'altra, tocca, guarda. I negozianti le sorridono, incuranti: i cinesi adorano i bambini. 
Il nonno si ferma, indica:
"Guarda che bel giubbotto! lo stesso colore dei miei pantaloni beige!"
Blocchiamo il traffico di pedoni mentre il nonno si prova il giubbotto, prova la cenrniera, esamina la fodera. Comprato. 
"Sessanta dollari...ma non e' caro?"
"Dollari di Hong Kong, papa'. Sette euro..."
"...conviene venire a fare compere a Hong Kong...e' meglio di Londra..."

Al ritorno passiamo dal supermercato, per comprare le cose che al mercato non hanno. Il supermercato e' tale e quale ai nostri, solo che e' interamente sotterraneo, sepolto profondamente sotto la strada e i palazzi. Si scende con le scale mobili. Il primo livello sotterraneo e' una piazzetta con fontane, panchine e negozi. Piu' sotto ancora c'e' il supermercato. Compriamo pasta Barilla ad un euro ogni mezzo chilo, pomodori pelati, olio di oliva. Non e' certo il meglio, ma pazienza. Anzi che c'e'...passiamo dal banco sushi, e il nonno si ferma di colpo.
"cosa e'? "
"E' pesce crudo alla giapponese, papa'. Sushi". L'infanzia trascorsa fra gli scogli e i pescatori di San Giovanni li Cuti prende il sopravvento: "Pesce crudo? Sara' buono. Compriamolo". Ci facciamo fare un vassoio con una dozzina di pezzi, da mangiare come antipasto. Poi ci avviamo verso casa, che non e' lontana. 
"Dammi una busta"
"No papa'. Qui le persone anziane non portano buste, ci mancherebbe, mi rovino l'immagine se mi vedono che ti faccio portare la spesa"
"Ma dai smettila, dammi una busta ti dico"
"No".
Mugugnando, il nonno si rassegna a camminare a mani vuote. Ci pensa la bimba a prenderlo per mano e a farlo sorridere. Io faccio la bestia da carico, e porto tutto. E pazienza. 
Nell'androne del palazzo il portinaio ha la divisa invernale, con gilet rosso. Appena vede entrare il nonno si alza dalla sedia dietro il suo bancone, e 
si inchina al nonno, mani lungo i fianchi. Il nonno lo bendice con la mano alzata, sorridendo. 
Sull'ascensore per il ventitreesimo piano gli dico, facendo la faccia offesa:
"L'inchino 
a me non l'ha fatto mai"
Lui sorride beato, e sorride alla bambina che lo guarda come fosse una stella del cinema.

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E' passata l'una di notte e sono appena tornato a casa dall'aeroporto, dove ho accompagnato il nonno (emozionato) a prendere il lungo volo per tornare a casa. Sono state settimane bellissime per tutti noi, e speriamo che torni presto. HK gli e' piaciuta assai.... smile.gif 

Dopo averlo visto passare il controllo di sicurezza alle partenze internazionali, sono sceso al livello arrivi. Aspettavo il volo BA da Londra, che e' arrivato un paio di ore dopo....

...qualcuno avra' indovinato: mia suocera. Inglese. Appassionata di botanica. Passera' il Natale con noi... crazy.gif 

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