E insomma, in un periodo remoto dell'anno scorso, preso alla sprovvista e probabilmente anche distratto, avevo dato il mio assenso alla partecipazione al walkathon. E me n'ero prontamente dimenticato, ovviamente. Immaginate la mia faccia quando giovedi' mi arriva l'email della scuola con tutti i dettagli sull'organizzazione (i partecipanti saranno divisi in gruppi A B C D e partiranno scaglionati ad intervalli di 15 minuti), sul supporto (i boy scout saranno disponibili lungo il percorso per aiutare con l'orientamento), per poi passare agli ordini (e' assolutamente necessario che i partecipanti tengano addosso durante il cammino il numero che sara' loro attribuito) e alle minacce (si raccomanda di non abbandonare il percorso designato perche' l'assicurazione NON coprira' alcuna deviazione). Per poi passare alla descrizione del 'fun day' successivo alla camminata, a scuola: musica, canti, cibo, bevande, zucchero filato, pesche di beneficienza e cosi' via'.
Mentre leggevo questo orrore di tipo anglosassone sentivo un brivido giu' per la schiena. E come se non bastasse, avrei dovuto essere li', pronto ad essere numerato e pungolato alle otto del mattino di domenica.
Sono pazzi. Ed infatti, la domenica mattina ho invocato il mio normalmente ignorato ius domini, e mi sono rifiutato non solo di andarci, ma financo di alzarmi dal letto.
- No, andateci voi, andate. Divertitevi.
- Non puoi non venire! Avevi detto che avresti camminato anche tu!
- Mi sono ricordato che odio camminare. Andate, andate. Io penso al pranzo.
E cosi' e stato. Bella sensazione fare il capofamiglia, evitare la panzata di folla, la camminata, e dormire fino alle 11.
Se ricordo bene Hong Kong, più che un walkathon sarà stato un climbingthon...
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