Thursday 9 August 2012

Ruandistan

Devo confessare che mai avrei pensato di finire in Ruanda. Non e' che sia passato moltissimo tempo (o almeno a me non sembra) da quando sul forum mi apostrofavano cinese e scrivevo storie da Shanghai, da Kashgar e dal Dovekazzostan, come memorabilmente disse una volta il Pinguino. Pero' quattro anni sono gia' passati, durante i quali sono successe tante cose, alcune delle quali sorprendentemente belle, di cui non vi diro' niente perche' non sono fatti vostri. Ruanda quindi.

Io di questo posto non sapevo quasi niente. Ero in Abissinia quando nel 1994 gli Hutu un bel giorno decisero di ammazzare i Tutsi i quali li avevano sempre comandati e passarono all'azione. Fu un massacro - almeno un milione di morti per strada e nelle case. Ci vollero quattro mesi perche' la comunita' internazionale facesse qualcosa per fermarli, ed ancora oggi se ne vedono le conseguenze. Il paese e' tranquillissimo, pacifico e molto ordinato. Pare d'essere in Veneto. Non scherzo: l'intera popolazione va in chiesa il sabato o la domenica, a secondo a che setta cristiana appartengono. Questa cosa, venendo dalla laica Cina e dalla ancora piu' laica Inghilterra (dove la religione e' una cosa che si fa la domenica in alternativa al giardinaggio o allo stadio) mi ha scioccato: il 100% delle persone che ho incontrato e conosciuto qui in Ruanda vanno in chiesa, credono in dio e non dubitano minimamente. I pastori sono star della radio e della televisione. Incredibile. Ma d'altronde questa gente deve fare qualcosa per sopportare e sopravvivere alla psicosi collettiva conseguenza dei fatti del 1994 - ufficialmente genocidio, e che essi chiamano 'jenoside'. L'intero paese ha una gigantesca scimmia sulla spalla: la coscienza di essersi ammazzati a vicenda in numeri biblici. Perche' poi, quando i Tutsi tornarono dopo essere scappati in Uganda ed in Congo, tornarono armati e si vendicarono anzicheno' su tutti gli Hutu che essi reputarono responsabili del massacro. Vi basti sapere questo: oggi, a distanza di quasi venti anni, non ci sono ne' cani ne' gatti in questo paese. Non scherzo. Da gennaio ad ora ho visto due (2) gatti e nessun cane. Questo perche', durante i mesi del sangue, quando tutti scapparono o furono ammazzati, i cani e i gatti diventarono grassi sui cadaveri. Quando fu ristabilito un poco di ordine, e si resero conto di quanto fossero pasciuti e lucidi gli animali domestici, dopo essere stati abbandonati per mesi, li ammazzarono tutti e non li sostituirono piu'. Un paese senza cani ne' gatti.
Well, non ci sono cacche per le strade. Le quali sono molto pulite, fra l'altro. Questa cittadina di collina che e' la capitale del Ruanda, Kigali, totale forse ottocentomila anime, e' pulitissima, ha bei parchi dove e' vietato camminare sull'erba (e ti multano se lo fai), e ha abolito l'uso delle buste di plastica nel 2008. Nei negozi ti danno le buste di carta marrone - deja vu a quando ero ragazzino in Italia.

Ops. E' entrato qualcuno. Poi continuo...